Questo è un articolo pubblicato da James sul vecchio blog e oggi lo ripropongo qui, buona lettura:

Oggi voglio riproporre un brano immortale.
Qualcosa che per molti di noi, va oltre ciò che è semplice ascolto musicale, ma un vero e proprio compagno di viaggio, asfalto sotto i piedi di anime vagabonde. Questa canzone non ha bisogno di presentazioni, meno che mai, il nome di coloro che la intonano, il cui richiamo scuote la storia, e spezza con psichedelico fervore i respiri di molte generazioni.
vorrei che tu fossi qui
Questa non è una recezione, non intendo entrare nello specifico, è forse troppo ardua l’intensità che si cela tra queste strofe, persino per la mia presunzione da profano. La mia invece è una riflessione, ed un quesito che voglio condividere.
Ogni uomo, ogni donna, ogni individuo capace di meditare sulla propria individualità, o semplicemente sui propri sogni, sulle proprie speranze, potrebbe ritrovarsi in questa semplice frase

vorrei che tu fossi qui
Oggi vorrei invitare ad un momento di introspezione, poiché la vita è un celebrare la propria essenza.
Ed io, che molte volte fatico a scindere inferno dal paradiso o realtà da solida paura
Vorrei che fossi qui
Vorrei che il mio passato fosse qui ma che anche il mio futuro e la mia sorte apparisse come una promessa di pace. Vorrei essere qui, vorrei conoscermi, vorrei che chi mi ha conosciuto come nessun'altro tornasse per condividere “years after years” ogni molecola di questo folle gioco.
Con Profana umiltà, buon ascolto:




James.

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