Cari Nativi Musicali, torniamo piacevolmente a parlare di musica italiana, perché come già detto nello scorso articolo di questa rubrica, sembra esserci un fermento che da pochi anni a questa parte sta producendo artisti di ottimo spessore artistico che, a dimostrazione del fatto che noi italiani non siamo così ignoranti musicalmente, come tentano di farci pensare proponendoci mediocrità attraverso la TV, il pubblico accoglie con entusiasmo e un ritrovato senso critico.

Le voci! Si, mi sento chiamare, dalle mie fantasie, dal profondo del mare,
dalla TV, dalle porcherie...

In questo articolo parliamo di COSMO nome d'arte di Marco Jacopo Bianchi, cantautore di Ivrea, precedentemente componente componente dei Drink to me con il quale ha pubblicato tre EP e tre album tra il 2007 e 2013 (Don't Panic, Go Organic!, Brazil e S).
Comincia il suo percorso da solista come Cosmo nel dicembre 2012, pubblicando e rendendo gratuitamente fruibili sul web tre cover di tre italiane (Gesualdo da Venosa di Franco Battiato, Abbracciala, abbracciali, abbracciati e Io ti venderei di Lucio Battisti).

Il 2013 vede Cosmo esordire col suo primo disco da solista, dal titolo Disordine (pubblicato da 42Records), composto da 10 brani cantati tutti in italiano. Il disco è stato prodotto, suonato e arrangiato dallo stesso Cosmo con Andrea Suriani, mentre mixing e mastering sono affidati all'Alpha Dept. Studio di Bologna. Dopo diverse collaborazioni e partecipazioni con diversi artisti italiani, nell'ottobre del 2013 Cosmo si aggiudica il Premio aKME' per l'innovazione in campo musicale e a novembre 2013 si è aggiudicato il PIMI 2013 (Meeting delle Etichette Indipendenti) come "Miglior disco d'esordio".
Ma è nell'aprile 2016 che Marco vede avvicinarsi la lontana meta dell'affermazione artistica e professionale, grazie al suo secondo disco da solista L'ultima festa, anticipato da singolo Le voci.

Via, è ora di andare via...iniziano a guardarci male, eppure mi sento da dio.
E se c'è un limite lo voglio spostare più in la, più in la...più giu.

Quando si parla di elettronica italiana non si può non citare Franco Battiato che non a caso è oggetto di una delle cover pubblicate da Cosmo. Una forte influenza si trova, quantomeno nel modo in cui vengono fusi processi tipici della musica elettronica con i testi italiani, nel brano che volevo proporvi: L'ultima Festa, secondo singolo estratto dall'omonimo album.
A differenza del precedente singolo, Le voci, in cui si percepisce un modo di trattare la componente elettronica più vicino alle sperimentazione di fine millennio di gruppi come i Tiromancino, in questo brano la componente elettronica è decisamente più incisiva con un'effettistica ampiamente espressa, con dinamiche e suoni assolutamente contemporanei e modulazioni che rendono il brano adatto all'ascolto come al ballo oserei dire da club. Il testo, rigorosamente in italiano, ricorda a tratti (Molto di più negli altri brani) lo stile di cantanti come Luca Carboni o Lucio Battisti ultimo periodo. Il brano risulta moderno, fresco e molto attuale ponendosi come possibile traccia di chi vive la sua potenziale "ultima estate libera". Un brano che a Settembre prenderà più valore perché carico di un senso di fine di qualcosa che non si ripeterà più. Una folle avventura attraverso l'abbandono del pudore e della ragione. Adesso non mi resta che lasciarvi alla fruizione di questo particolare quanto unico Videoclip.




Ditemi la vostra e restate connessi perché la prossima volta parleremo di un'altra bomba italiana...Calcutta, che forse con una "trollata" (Come suggerisce un fan) , ma credo più con un colpo di fianchi verso il pop ha prodotto forse il brano dell'estate XD.

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