Bentornati su NativiMusicali!!
Questo mese è stato firmato un accordo che avrà delle ripercussioni sull’industria e la cultura della EDM. La notizia è fresca e sul web le discussioni sembrano esplodere ovunque: Oltre 1.5 milioni di tracce aggiunte al catalogo (enorme) di una delle app più scaricate di sempre. Sto parlando dell’accordo tra Beatport, il più grande online store di musica elettronica, e Shazam, l’applicazione per smartphone che in pochi secondi permette di identificare il titolo e l’autore di una canzone solamente avvicinando il telefono alla fonte sonora che la emette. Questo è un perfetto connubio di club culture e tecnologia, quella che aggiunge ancora più valore alle etichette e gli artisti che vendono la loro musica, spesso in esclusiva, attraverso la Beatport. Prima di questo accordo, l'unico modo in cui i fan potevano imparare il nome di una canzone era chiedere al DJ oppure attraverso il 'Trainspotting (che è sempre più difficile da fare in questi giorni). Ora, tutti possono scoprire nuova musica!!

I Risvolti

Beatport più Shazam è un’opportunità enorme per tutti. Anche per quelli che non sono dj, addetti ai lavori. Gli sviluppi di un accordo del genere sono molteplici: la prima cosa che viene in mente è immaginare qualcuno che in discoteca si innamora di un pezzo suonato dal suo dj preferito. Tutto quello che deve fare, nel 2013, è alzare al cielo il suo smartphone e avviare Shazam: nel giro di pochi secondi compaiono sullo schermo tutte le informazioni possibili e immaginabili sulla traccia in questione, compresa la possibilità di acquistarla. Shazam permette infatti di comprare le tracce ricercate con un collegamento diretto!!

Il dibattito

Tutto questo potrebbe apparire preoccupante per tutti coloro che sostengono che la coltura dovrebbe appartenere a pochi e che tutto questo porterebbe ad un pericoloso qualunquismo artistico. Ma ciò che è vero è che di fatto la diffusione musicale diventa democratica e ogni uno può scegliere cosa ascoltare indipendentemente a cosa ci viene proposto dai mass-media tradizionali. Sta nel gusto della singola persona determinare se un prodotto culturale è più o meno qualitativo e non più le major che negli ultimi anni hanno per prime abbassato il livello qualitativo dei loro prodotti. Abbattuto il vincolo distributivo (Storica barriera all'ingresso per gli artisti new-entry) si ritorna a quella jungla culturale dove i modelli stilistici e qualitativi sono totalmente soggettivi. Di sicuro tutto questo arrecherà grossi danni alle grosse case discografiche multinazionali che non avranno più il vantaggio del monopolio. L'artista non è più tenuto a lottare per farsi notare da una major è sufficiente che trovi un'etichetta disposta a pubblicare i brani lasciando il giudizio finale al pubblico sovrano.

L'educazione culturale?

D'altronde, si rischia pure di cadere trascendere nel trash culturale, ma sicuramente non è il canale distributivo il responsabile di una educazione culturale. Le TV, Radio, community e i club, questi dovrebbero essere coloro che dovrebbero suggerire una corretta tendenza culturale e forse lo farebbero con più onesta se non fosse per gli accordi che hanno con le major.

In conclusione, non sappiamo come si evolverà il mondo della cultura musicale, possiamo solo immaginarlo e condividere le nostre opinioni, quindi.....a voi la parola!!

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